La mobilità cambia pelle: a Milano limite a 30 km/h dal 2024

Il 9 gennaio è stato approvato dal consiglio comunale di Milano un ordine del giorno che invita il sindaco a “proclamare Milano Città 30, istituendo il limite di velocità in ambito urbano a 30 chilometri orari a partire dal 1° gennaio 2024“.

È bastato questo per dare il via a cori entusiasti e anche a diverse critiche. Ma la capitale della Lombardia rallenterà davvero? Sembra un ossimoro e in realtà siamo ancora un po’ lontani. Un ordine del giorno infatti non è altro che una domanda del consiglio comunale, una domanda con la quale chiede al governo della città di esprimersi su una determinata questione.

Perché tanto scompiglio allora? Innanzitutto perché l’approvazione di un ordine del giorno così circostanziato è espressione di una precisa linea all’interno di tutto Palazzo Marino e anche perché Milano è apripista – tra le altre cose – in materia di urbanistica e mobilità. In altre parole: non si sa ancora con precisione dove porterà la strada iniziata con questo primo passo, ma di sicuro è ben chiara la direzione in cui Milano ha deciso di muoversi.

Scendendo nel merito della questione, a cosa serve fissare il limite di velocità a 30 chilometri orari? Principalmente per aumentare la sicurezza degli utenti deboli della strada. Si riduce il numero di incidenti e soprattutto le conseguenze che derivano dall’impatto sono molto meno gravi. È stato proprio il primo firmatario del documento, il consigliere Marco Mazzei, a spiegarlo nel dettaglio: “L’impatto tra un’automobile che viaggia a 50 chilometri orari e un pedone o un ciclista è quasi sempre fatale per l’utente leggero della strada, e al contrario l’impatto a 30 chilometri non è quasi mai letale e offre ampie rassicurazioni sulla minore gravità delle conseguenze”.

Sempre nell’ordine del giorno, la proposta viene sostenuta con i dati Aci-Istat che raccontano come oltre il 70% degli incidenti in Italia avvenga proprio in ambito urbano e che l’eccesso di velocità sia tra le prime cause. Il 43,9% dei morti e il 69,7% dei feriti sono vittime proprio degli incidenti in città.

Milano a 30 chilometri orari però ha sollevato anche diverse critiche, a partire da quelle del ministro dei Trasporti Matteo Salvini che, con un tweet, ha commentato: “Ricordo al sindaco e al Pd che a Milano la gente vorrebbe anche lavorare”. Il riferimento è al fatto che, secondo il vicepremier, riducendo la velocità massima, i tempi di percorrenza dei milanesi si allungheranno. In realtà diversi studi hanno calcolato che la velocità media di un’auto in città è di gran lunga al di sotto dei 30 chilometri orari. I report più generosi arrivano a 15 chilometri orari, mentre altri sono molto più impietosi. L’esperimento condotto un anno fa da Legambiente aveva addirittura calcolato che a Milano si circola a una velocità media di appena 9,1 chilometri orari.

Se sui tempi di percorrenza i dubbi quindi sono pochi, più incerti sono i benefici sull’inquinamento. Ci sono infatti pareri e previsioni contrastanti sull’argomento, quindi, per ora, non è possibile calcolare quanto l’aria ne beneficerà. Sicuramente però una città più sicura per gli utenti deboli della strada incentiverà sempre più milanesi a spostarsi in bicicletta o a piedi e questo di certo ridurrà lo smog.

La svolta “slow” di Milano è stata subito appoggiata da Arianna Censi“È da qua che si costruisce la cultura di una città e questa rappresenta già la strategia di molte città europee”. E non ha torto l’assessore alla Mobilità del capoluogo lombardo perché sono diverse le città europee che hanno già abbassato i limiti di velocità.

Due esempi su tutti: Parigi e Bruxelles. Nelle due capitali si circola a 30 chilometri orari già dal 2021 e le morti sulla strada sono dimezzate. Ovviamente non sono le uniche, ma si aggiungono a Graz, Grenoble, Helsinki, Valencia, Zurigo, Lilla, Bilbao. Anche in Italia, con diverse modalità, sono tante le città che hanno già iniziato il percorso per abbassare il limite. Le capofila saranno Bologna, Torino, Parma e Firenze.

La strada per la mobilità del futuro sembra essere tracciata e su quella strada si viaggia a 30 chilometri all’ora.

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