Biciplan Cambio è un’iniziativa del Consiglio Metropolitano di Milano che mira a realizzare un sistema di piste ciclabili lungo circa 750 chilometri tra il capoluogo e l’hinterland. Un agglomerato di percorsi connessi l’uno all’altro: in alcuni casi si ricalcheranno tracciati già esistenti, in altri verranno realizzate ciclabili ex novo. I costi di realizzazione sono stati stimati in circa 300mila euro per ogni chilometro, per un totale di 225 milioni di euro. Sono previste complessivamento 24 linee: quattro circolari e 16 radiali, con la grande novità di quattro greenways, linee super veloci che attraverseranno il territorio da nord a sud e da est a ovest. Queste ultime saranno una sorta di “autostrada” per le bici. Il progetto, inoltre, prevede che l’80% dei servizi di interesse (scuole, imprese, ospedali, interscambi con le linee ferroviarie e della metro) si trovi entro 1 km da almeno una linea, in modo da offrire una copertura territoriale estesa.
Cambiare il modo in cui le persone si muovono quotidianamente nel territorio della Città metropolitana di Milano, aumentando la quota di spostamenti che vengono fatti in bicicletta, può trasformare positivamente non solo il settore dei trasporti, ma l’intera economia che ruota intorno al capoluogo milanese. L’utilizzo maggiore della bici può incidere positivamente sulla sicurezza, la salute, il benessere fisico e psichico delle persone, può garantire un’opzione di mobilità affidabile a tutte le fasce di popolazione e può contribuire a rendere il tessuto economico e sociale del territorio più accessibile, vibrante e attrattivo.
Due sono i macro-obiettivi del Biciplan:
I due propositi si rinforzano vicendevolmente: da un lato, la maggior qualità negli spostamenti spinge più persone a utilizzare la bicicletta e aumenta quindi la quantità. Dall’altra, una domanda di infrastruttura, servizi e politiche per la ciclabilità maggiore incentiva l’adozione di soluzioni qualitativamente migliori, non mirate al soddisfacimento di un bisogno minimo, ma che abbiano l’ambizione di garantire un servizio ciclabile efficiente, veloce e puntuale.
La congestione stradale è uno dei principali effetti negativi dell’utilizzo massiccio dell’automobile privata per gli spostamenti quotidiani, tanto difficile da “sradicare” dalle nostre città. Questo si traduce in impatti negativi localizzati, per esempio sulla qualità dell’aria o per il rumore, ma anche in un costo rilevante per l’intera società dovuto alla pura perdita di tempo che il rallentamento da traffico causa. A Milano, per esempio, uno spostamento durante l’ora di punta del mattino è in media il 66% più lungo che in condizioni di traffico fluido e quasi del 56% durante l’ora di punta della sera.
Il “tempo perso”, oltre a rappresentare una fonte di stress, si traduce in un danno economico rilevante, sia per la mancata produttività lavorativa che per il costo sociale che tale impatto negativo genera; infatti, il tempo ha un valore economico (in inglese si parla di Value of Time o VoT) che, seppur variabile a seconda del contesto territoriale e del motivo per cui ci si sposta, è stato stimato da diverse fonti in più di 10 euro per ogni ora. In termini di uso dello spazio, la bicicletta è notevolmente più efficiente di un mezzo motorizzato tradizionale: a una velocità di 15 km/h una persona in sella a una bicicletta occupa circa 5 m2, mentre una persona in automobile che viaggia a 50 km/h occupa circa 140 m2.
Tante metropoli europee stanno progettando una rete di percorsi ciclabili. La Regione Île-de-France punta a raggiungere due milioni di spostamenti giornalieri effettuati in bicicletta. L’area parigina sta sviluppando un insieme di linee che permettano un collegamento rapido tra il centro città e i principali poli della Regione, per un totale di circa 680 km di percorsi ciclabili di alta qualità.
L’Île-de-France ha, infatti, stanziato fondi per un investimento di circa 300 milioni di euro per la sua realizzazione, a supporto di una già capillare rete di trasporto pubblico per offrire una valida alternativa all’uso dell’auto privata anche su distanze non brevissime.